Il laboratorio si pone l’obiettivo di sperimentare forme di progettazione low cost in grado di avviare processi di salvaguardia e di recupero di piccole aree urbane marginali.
A partire dalla riflessione svolta da Gilles Clément sul Terzo paesaggio, si ritiene che margini, scarti e terreni in abbandono possano assumere significati e usi imprevisti e nuovi, capaci di rispondere a esigenze che, nell’assetto urbano tradizionale, faticano a trovare risposte adeguate. Pensiamo ad abitanti di nuovo tipo, alle diverse forme di nomadismo, ma anche alle nuove necessità che ermergono tra gli abitanti tradizionali, dalla crescente diffusione dell’agricoltura urbana a scala familiare alla richiesta di nuovi luoghi di aggregazione e di nuove socialità.
Definito un ambito specifico all’interno della città di Milano, i gruppi di progettazione (max 3 persone) dovranno identificare un’area, in un ambito prefissato dai docenti, dove realizzare in scala 1:1 un intervento di dimensioni molto ridotte, un’architettura con giardino. Una costruzione di dimensioni e di costi minimi che sia però in grado di manifestare la presenza e la consistenza tecnica e concettuale di un pensiero progettuale compiuto.
Il corso sarà articolato attraverso una serie di lezioni preliminari che, calibrate rispetto all’attività di progetto, avranno lo scopo di informare e riflettere su esperienze analoghe o comunque utili, per i più diversi aspetti, al compito da svolgere. A questo scopo saranno organizzate attività di ricerca sia sugli aspetti fisici del territorio che su quelli sociali.
Approfondimento sociologico
Gli interventi sul territorio e sul paesaggio saranno accompagnati da indagini e inchieste sociologiche, da realizzare presso i residenti nelle aree di intervento, per studiare la rappresentazione diffusa dell’ambito territoriale di riferimento e le sue modalità di fruizione. In particolare, saranno indagati gli usi attuali e potenziali delle aree verdi, l'immaginario e le reazioni rispetto alla proposta di intervento. L'indagine sarà svolta attraverso interviste.
Approfondimento agronomico
Sarà composto da una parte teorica introduttiva e da una parte pratica, svolta nelle aree individuate. L’introduzione teorica riguarda l’evoluzione dell’agricoltura, del giardino e della vegetazione spontanea in ambito urbano. Le esercitazioni della parte pratica saranno mirate alla comprensione e al trattamento delle aree verdi interessate dal progetto.
Ambiti e fasi di studio e di intervento
L’ambito d’intervento prescelto è l’area denominata NIL 28, un “Nucleo di identità locale”, secondo la dizione del Pgt, del territorio urbano milanese situata in zona viale Umbria – viale Molise. Si tratta di un’area dove si alterna una vasta varietà di situazioni urbane e dove si è attivato un processo di partecipazione e di iniziative spontanee molto vivace, grazie anche all’attività dell’Associazione Culturale Distretto Creativo NIL28.
I progetti avviati dall’associazione sono aggiornati in tempo reale sul blog NIL28 ed è a partire dai materiali raccolti sul blog che gli studenti dovranno preparare la prima fase del loro lavoro.
Fase 1: datascape
La prima fase del lavoro riguarda un’attività di acquisizione e organizzazione dati.
Scelto un tema di indagine, il gruppo di lavoro procede ad acquisire le informazioni e a organizzarle in prodotto finito accessibile in formato digitale.
La scelta del tema, da concordare con i docenti, si può dirigere verso molti aspetti diversi. A titolo esemplificativo, temi come “il verde spontaneo nel terzo paesaggio”, “edifici e luoghi in abbandono”, “spazi pubblici degradati”, “percorsi urbani”, “nuove attività di interesse sociale”, “comfort urbano”.
A partire dalla riflessione svolta da Gilles Clément sul Terzo paesaggio, si ritiene che margini, scarti e terreni in abbandono possano assumere significati e usi imprevisti e nuovi, capaci di rispondere a esigenze che, nell’assetto urbano tradizionale, faticano a trovare risposte adeguate. Pensiamo ad abitanti di nuovo tipo, alle diverse forme di nomadismo, ma anche alle nuove necessità che ermergono tra gli abitanti tradizionali, dalla crescente diffusione dell’agricoltura urbana a scala familiare alla richiesta di nuovi luoghi di aggregazione e di nuove socialità.
Definito un ambito specifico all’interno della città di Milano, i gruppi di progettazione (max 3 persone) dovranno identificare un’area, in un ambito prefissato dai docenti, dove realizzare in scala 1:1 un intervento di dimensioni molto ridotte, un’architettura con giardino. Una costruzione di dimensioni e di costi minimi che sia però in grado di manifestare la presenza e la consistenza tecnica e concettuale di un pensiero progettuale compiuto.
Il corso sarà articolato attraverso una serie di lezioni preliminari che, calibrate rispetto all’attività di progetto, avranno lo scopo di informare e riflettere su esperienze analoghe o comunque utili, per i più diversi aspetti, al compito da svolgere. A questo scopo saranno organizzate attività di ricerca sia sugli aspetti fisici del territorio che su quelli sociali.
Approfondimento sociologico
Gli interventi sul territorio e sul paesaggio saranno accompagnati da indagini e inchieste sociologiche, da realizzare presso i residenti nelle aree di intervento, per studiare la rappresentazione diffusa dell’ambito territoriale di riferimento e le sue modalità di fruizione. In particolare, saranno indagati gli usi attuali e potenziali delle aree verdi, l'immaginario e le reazioni rispetto alla proposta di intervento. L'indagine sarà svolta attraverso interviste.
Approfondimento agronomico
Sarà composto da una parte teorica introduttiva e da una parte pratica, svolta nelle aree individuate. L’introduzione teorica riguarda l’evoluzione dell’agricoltura, del giardino e della vegetazione spontanea in ambito urbano. Le esercitazioni della parte pratica saranno mirate alla comprensione e al trattamento delle aree verdi interessate dal progetto.
Ambiti e fasi di studio e di intervento
L’ambito d’intervento prescelto è l’area denominata NIL 28, un “Nucleo di identità locale”, secondo la dizione del Pgt, del territorio urbano milanese situata in zona viale Umbria – viale Molise. Si tratta di un’area dove si alterna una vasta varietà di situazioni urbane e dove si è attivato un processo di partecipazione e di iniziative spontanee molto vivace, grazie anche all’attività dell’Associazione Culturale Distretto Creativo NIL28.
I progetti avviati dall’associazione sono aggiornati in tempo reale sul blog NIL28 ed è a partire dai materiali raccolti sul blog che gli studenti dovranno preparare la prima fase del loro lavoro.
Fase 1: datascape
La prima fase del lavoro riguarda un’attività di acquisizione e organizzazione dati.
Scelto un tema di indagine, il gruppo di lavoro procede ad acquisire le informazioni e a organizzarle in prodotto finito accessibile in formato digitale.
La scelta del tema, da concordare con i docenti, si può dirigere verso molti aspetti diversi. A titolo esemplificativo, temi come “il verde spontaneo nel terzo paesaggio”, “edifici e luoghi in abbandono”, “spazi pubblici degradati”, “percorsi urbani”, “nuove attività di interesse sociale”, “comfort urbano”.
Fase 2: programma
La seconda fase è dedicata a definire una possibile strategia di interventi tesi a implementare il datascape. Il programma deve essere consegnato come un prodotto finito accessibile in formato digitale.
Fase 3: concept
La terza fase riguarda il passaggio a una scala di intervento puntuale e realizzabile. Occore mettere a punto un concpet, un’idea corredata di elementi tecnici, che deve essere presentata come un prodotto finito accessibile in formato digitale.
Fase 4: costruzione
La quarta fase riguarda la realizzazione dal vero, in situ, dell’installazione progettata nel concept. Si prevede di realizzare microprogetti istantanei e temporanei che occupino una porzione di suolo pubblico (o di uso pubblico) di circa 4 metri quadri. Anche la fase realizzativa e l’installazione compiuta devono essere documentate e presentate come un prodotto finito accessibile in formato digitale.
Fase 5 (eventuale): tesi di laurea
Per la tesi, si prevede lo sviluppo individuale del progetto, con uno sviluppo specifico di una delle quattro fasi in cui è organizzato il lavoro di laboratorio.
La seconda fase è dedicata a definire una possibile strategia di interventi tesi a implementare il datascape. Il programma deve essere consegnato come un prodotto finito accessibile in formato digitale.
Fase 3: concept
La terza fase riguarda il passaggio a una scala di intervento puntuale e realizzabile. Occore mettere a punto un concpet, un’idea corredata di elementi tecnici, che deve essere presentata come un prodotto finito accessibile in formato digitale.
Fase 4: costruzione
La quarta fase riguarda la realizzazione dal vero, in situ, dell’installazione progettata nel concept. Si prevede di realizzare microprogetti istantanei e temporanei che occupino una porzione di suolo pubblico (o di uso pubblico) di circa 4 metri quadri. Anche la fase realizzativa e l’installazione compiuta devono essere documentate e presentate come un prodotto finito accessibile in formato digitale.
Fase 5 (eventuale): tesi di laurea
Per la tesi, si prevede lo sviluppo individuale del progetto, con uno sviluppo specifico di una delle quattro fasi in cui è organizzato il lavoro di laboratorio.