lunedì 28 marzo 2011

Gli orti urbani di Italia Nostra: un progetto di massa

di Paola Tonizzo

Italia Nostra, associazione che si occupa della tutela del patrimonio storico, artistico e naturale italiano,  pone una particolare attenzione all’ambiente, al paesaggio urbano e rurale. Gli orti urbani, infatti, se correttamente progettati e gestiti, svolgono non solo importanti funzioni sociali ma costituiscono anche una forma di arricchimento naturale e di qualità urbana. 
Il progetto “Orti urbani”, per il quale ha avviato un percorso di collaborazione con l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani – ha come finalità quella di promuovere la diffusione delle coltivazioni in tutta Italia, sottraendo aree verdi all’abusivismo edilizio, alla speculazione e all’inquinamento ambientale. Con l’aiuto di linee guida elaborate dalla facoltà di Agraria dell’Università di Perugia, I.N. ha definito modalità comuni considerando i diversi caratteri del territorio nazionale.
Il progetto parla di orti come “parchi culturali” che migliorino la qualità della vita e, allo stesso tempo, intende salvaguardare l’estinzione di alcune specie e ristabilire la coltivazione di prodotti che, a causa delle grandi coltivazioni intensive, si stanno perdendo. Questi prodotti potrebbero poi essere venduti  a prezzi economici nella logica di accorciare la filiera dal produttore al consumatore.
L’avvio del progetto è stato sancito dalla firma di un protocollo di intesa, settembre 2008, in cui Italia Nostra e ANCI individuano obiettivi comuni dell’iniziativa.
In primo luogo l’importanza di considerare gli Orti come realtà sociale, urbanistica e storica di primo livello sottraendoli ad eventuali situazioni di marginalità e degrado in quanto sono, a tutti gli effetti, luoghi urbani verdi. In secondo luogo, favorendo lo sviluppo di progetti di qualità da parte di soggetti pubblici e privati e valorizzando la qualità delle iniziative che si occupano del tema. C’è la volontà comune di tutelare la memoria storica degli orti favorendo la socialità e la partecipazione dei cittadini e la relativa possibilità di aggregazione. Così facendo, c’è un recupero della manualità relativa a questa attività e si pongono le basi per un possibile scambio di esperienze e di collaborazione tra pubblico e privato.
Il protocollo termina con l’impegno, da parte di entrambe le associazioni, di promuovere l’iniziativa comunicando il messaggio tramite seminari tecnici, corsi, redazione di manuali e guide, ecc..
Utilissimo per la concreta attuazione del progetto è il documento redatto dall’Università di Perugia con le linee guida per la progettazione di orti urbani e periurbani. Sono identificate quattro tipologie: orti per il reinserimento dei detenuti nella realtà lavorativa; orti didattici per le scuole; orti per gli anziani affinché facciano attività motorie e di socialità all’aria aperta; orti per la riabilitazione di pazienti diversamente abili.
Ci sono fondamentali indicazioni e consigli riguardo alla forma, alla localizzazione, all’orientamento degli appezzamenti. E’ possibile così avere una guida pratica per una progettazione consapevole e rispettosa del contesto. Sono definite anche le condizioni per il mantenimento, con utili suggerimenti per quanto concerne l’irrigazione, la pulizia, lo smaltimento dei rifiuti…
Una seconda parte è dedicata nello specifico alle coltivazioni: cosa, quando e dove. Nonostante queste indicazioni generali valide per tutti è salvaguardata la differenza culturale e geomorfologica.
Un anno dopo, al protocollo tra Italia Nostra e ANCI aderisce anche la Confederazione Nazionale Coldiretti che collabora per elaborare delle schede per aree situate in diverse parti d’Italia, tenendo conto delle linee guida.
In attuazione di tale progetto sono state avviate, a oggi, 10 iniziative estese a diverse città italiane (Assisi, Foligno, Genova, Savona, Lugnano in Teverina (Tr), Ostuni, Padova, Roma, Santa Giusta (Or), Sant’Anatolia di Narco (Pg) e che sono state quindi tradotte nella elaborazione di altrettante schede progettuali concernenti ciascun orto, la sua gestione, le culture praticabili.

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